Insieme cancelliamo la sofferenza inutile

Lutto

Si definisce lutto, dal latino lugere (piangere), il processo di reazioni o il travaglio interiore sperimentati da chi vive una perdita connessa alla morte, definito da un tempo soggettivo e caratterizzato da un insieme di disturbi, sofferenze e aspetti comportamentali. L'esperienza del lutto prevede nella fase iniziale, la cui durata media è di tre mesi circa, la presenza di una serie di sintomi e comportamenti che si riferiscono alla sfera fisica e psico-emotiva. Ogni cultura e società prevedono norme e proscrizioni sociali generalmente finalizzate ad agevolare il distacco dalla persona perduta e il reinserimento del sopravvissuto all'interno della vita sociale e comunitaria, e parimenti di consentire la costruzione di una nuova identità e di un nuovo ruolo sociale dell'individuo all'interno della società di appartenenza.
L’elaborazione del lutto, ossia il processo cognitivo ed emotivo che conduce a una consapevole accettazione della perdita subita, richiede tempi adeguati, rituali e manifestazioni esterne, processi psicologici. Il superamento di una perdita è legato a una serie di fasi da affrontare: l’accettazione, l’espressione dei sentimenti, l’adattamento alla nuova condizione, il coinvolgimento in altre relazioni o progetti. La mancata elaborazione di una perdita significativa può provocare malattie somatiche, problemi psichici, talvolta morti anticipate.
Si definisce lutto anticipatorio l’insieme delle manifestazioni comportamentali, emotive e psicologiche che consentono la preparazione e l'elaborazione di un evento atteso, previsto e considerato come ineluttabile risultato dell'evoluzione di una malattia cronico-degenerativa.

  • A. Pangrazzi, Aiutami a dire addio. Il mutuo aiuto nel lutto e nelle altre perdite, Erickson, Roma, 2006
  • AGENAS, “Accanto al malato oncologico e alla sua famiglia: sviluppare cure domiciliari di buona qualità”, 2013