C'è ancora un pezzo di vita da scrivere
Convegno per i 20 anni della FCP: parliamone

Un diario del Convegno con foto e video.

Numerosissimi i partecipanti nonostante la pioggia e le manifestazioni in piazza del Duomo.

Nell'atrio la mostra fotografica di Domiziano Lisignoli "Di mano in mano". Lisignoli, amico e collaboratore, è il fotografo ufficiale del Convegno.

Sono esposti anche i lavori di gruppo del giorno precedente (post assemblea), condotti da Marco Donadoni. Il progetto, intitolato "Costruiamo e comunichiamo la città delle Cure Palliative" era volto alla costruzione di un piccolo plastico in cartone. I partecipanti hanno realizzato dei palazzi in modo che ciascuno desse una rappresentazione del concetto delle Cure Palliative evidenziandone gli elementi e le parole chiave (e/o magari anche delle fake news) … e il modo metaforico per comunicarle.

Il Convegno si apre con i saluti istituzionali di G. Fortini, Coordinatore SICP per la regione Lombardia.
Segue quindi Leena Pelttari (EAPC) con la sua "lectio magistralis" sulle cure palliative in Europa e sull'EAPC di cui la Federazione è Socio collettivo. È stata fondatrice, nel 2013, della Task Force EAPC sul volontariato nel mondo delle cure palliative.

Come co-presidente di questo forum europeo, sta conducendo diversi progetti internazionali sui volontari.

Ne è un esempio la Carta di Madrid. Nella foto Leena sembra inneggiare a queste preziose e insostituibili figure.

Molti dei nostri Soci sono Organizzazioni di Volontariato e alcune realtà di cura non potrebbero esistere senza il loro supporto.
In un intervento "fuori programma" Luciano Orsi, vicepresidente della Società Italiana di Cure Palliative, sottolinea quanto lavoro sia stato fatto negli ultimi 20 anni e quanti punti, purtroppo, siano ancora scoperti.

Applaude all'importanza del sodalizio FCP - SICP e sottolinea la necessità che le due Organizzazioni non camminino su strade parallele ma lavorino unite al raggiungimento degli obiettivi ancora mancanti, ciascuna con le sue competenze.

 

 

Stefania Bastianello, Presidente della Federazione fotografa la FCP dalla fondazione ad oggi. Impossibile riassumere qui l'intero percorso ma il continuo aumento dei Soci, il rapporto con le Istituzioni, i libri, i video, le idee innovative la vedono proiettata verso un'ulteriore crescita, con l'aiuto di tutti i Soci.

A proposito di video la Presidente racconta la bellissima avventura intrapresa con l'Associazione Zero K nella realizzazione del video "CURE PALLIATIVE: un valore un diritto" per l'occasione del 20° FCP.

Gli attori, a parte le ballerine, erano tutti volontari. Tra questi anche professionisti delle Organizzazioni associate e la Presidente FCP Stefania Bastianello. Questo ha creato un rapporto molto stretto di amicizia, stima e perché no divertimento.

Il video lancia alcuni messaggi. Come vengono percepite le cure palliative?
Dopo il coffee break che rilassa, unisce e condivide i pensieri, una interessantissima tavola rotonda - “Le parole hanno conseguenze“ - cui sono intervenuti Marta De Angelis, medico (Spoleto); Federico Pellegatta, infermiere (Milano); Mariella Sciancalepore e Osvaldo Capraro, esperti di Caviardage (Monopoli - BA). Ha introdotto Rodolfo Baggio (Parole O_Stili), e ha moderato Paola Emilia Cicerone, giornalista e scrittrice.

Molto coinvolgenti tutti gli interventi.

Da non dimenticare il Manifesto della comunicazione non ostile, preziosissima carta che elenca dieci princìpi utili a migliorare lo stile e il comportamento di chi sta in Rete. Un impegno certamente da assumere.

 

Un'attenzione particolare al Caviardage che ci è stato raccontato da due persone, compagni nella vita, che l'hanno conosciuto, adottato, vissuto e apprezzato e che lo vogliono condividere. Ammetto la mia ignoranza, non avevo mai sentito in vita mia questa parola e mi è anche difficile spiegare bene il perché e il come. Si tratta di un metodo di scrittura creativa, di più, di poesia creativa.

Non si parte da un foglio bianco che inibisce e blocca ma da una pagina scritta, non importa da chi o su che argomento. Si scelgono delle parole adatte al pensiero e si annerisce tutto il resto. Un tempo veniva utilizzato per censurare i documenti non consoni al regime. Il termine viene da caviar (caviale) che è indiscutibilmente nero. L'unione delle parole salvate crea la poesia che può dare voce a emozioni difficili da esprimere.

Viene usato in molti ambiti, anche scolastici. Esistono pubblicazioni su questo argomento e corsi di formazione.

Buon lavoro!
E per finire, Gino e Michele, che non necessitano di presentazione, hanno portato un po' di leggerezza e di ironia, soprattutto verso loro stessi.

Intervistati da Chiara Caraffa che conoscono da quando era bambina, ci hanno fatto sorridere, ridere apertamente ma anche riflettere. Anche se le loro parole volano, il loro pensiero è profondo.

I volontari di Vivere Aiutando a Vivere, nostro Socio di Usmate Velate (MB) sono venuti con la loro maglietta e Gino e Michele si sono fatti fotografare con loro. Erano felicissimi!