La rete di Cure Palliative e il suo contributo nell’emergenza Covid-19
Le misure adottate per il contenimento dell’epidemia Covid-19 hanno limitato, dove non completamente fermato, le attività della maggior parte degli Enti del Terzo Settore.
Tuttavia la Federazione, come chiaramente indicato nel position paper rilasciato qualche giorno fa da FCP, SICP e SIAARTI, è fortemente convinta che le cure palliative possano e debbano ricoprire un ruolo importante nella gestione di questa crisi.
Se si auspica quindi un concreto segnale a livello nazionale a supporto delle CP da parte delle istituzioni, questo vuol dire essere consapevoli delle potenzialità che le reti di cure palliative potrebbero avere anche nella gestione dell’emergenza Covid-19.
Vogliamo dare conto quindi, a titolo esemplificativo, di alcune delle attività messa in atto dai soci FCP come testimonianza del ruolo che queste reti potrebbero avere.
Supporto psicologico
Una direzione importante è quella dell’orientamento e del supporto psicologico. In questa direzione il nostro socio milanese Vidas, con il suo progetto “Distanti ma non soli”, ha attivato un servizio telefonico di supporto per chi ha perso una persona cara e per operatori sanitari coinvolti nell’emergenza Coronavirus.
Vidas però non è l’unica realtà ad essersi mossa nella direzione di offrire un servizio di supporto a distanza: anche il nostro socio palermitano Samot ha attivato infatti un contatto telefonico con la propria equipe di psicoterapeuti, così come hanno fatto Aglaia Onlus a Spoleto e l’Associazione Fabio Sassi a Merate, mentre una linea d’ascolto è stata messa a disposizione anche nel bellunese dall'associazione Cucchini Onlus.
Supporto ospedaliero
Un altro aspetto molto importante è sicuramente quello del supporto alle strutture ospedaliere. L’Hospice di Abbiategrasso, ad esempio, ha distaccato un suo medico palliativista in appoggio al reparto covid-19 dell’ospedale Fornaroli di Magenta, mentre Fondazione FILE ha invece messo a disposizione per ognuno dei presidi ospedalieri di Firenze, del Mugello e di Prato un medico palliativista per offrire consulenza a specialisti e rianimatori.
Sempre nella direzione del supporto alle strutture ospedaliere, ma con un approccio diverso, si è mossa anche l'associazione Vivere Aiutando a Vivere: con una donazione straordinaria di 17.000€ nell’ambito del progetto “Una rosa per te” ha infatti reso possibile l’assunzione di un medico che opererà per i prossimi sei mesi nell'area dedicata all’interno del padiglione Rosa Gialla dell’ospedale di Vimercate.
Relazione a distanza
Altro aspetto di fondamentale importanza è quello della relazione d’aiuto con caregiver, famiglie e malati. Questa attività, normalmente portata avanti dai volontari in cure palliative, è stata resa impossibile “in presenza” viste le misure adottate per il contenimento dell’epidemia. La tecnologia però ci viene in aiuto, rendendo possibile la prosecuzione di questo supporto “a distanza”.
In questa direzione si è quindi mossa l’Associazione Presenza Amica Onlus che ha lanciato una campagna di raccolta fondi il cui ricavato servirà all’acquisto di strumenti tecnologici da consegnare alle persone in fase avanzata di malattia, ricoverate in Hospice o seguite a domicilio.
Anche Montegranaro l’Associazione l’Abbraccio Montegranaro Montegranaro è intervenuta in questa direzione fornendo un tablet all’hospice per poter permettere ai pazienti di mantenere il contatto con parenti, amici e volontari.
Raccolte fondi straordinarie
A fianco di queste attività “straordinarie” non possiamo infine trascurare la prosecuzione delle attività “ordinarie” di assistenza. Gli enti erogatori infatti non hanno interrotto la loro operatività in hospice o al domicilio, pur dovendo far fronte ad un considerevole aumento dei costi necessari alla prosecuzione dell’attività in sicurezza: per questo motivo molti di loro hanno avviato raccolte fondi straordinarie.
Questa lista, chiaramente, non è esaustiva di tutte le iniziative messe in campo da tutti i soci FCP, ma vuole essere una serie di esempi messi in fila per rendere evidente come, anche durante questa emergenza, la rete di cure palliative non si fermi ma al contrario possa ricoprire un ruolo ancora più importante.