C'è ancora un pezzo di vita da scrivere
Non perdere il filo - San Martino FCP

Ogni anno in Italia necessitano di cure palliative oltre 500mila persone adulte, ad accedervi però è solo 1 malato su 4. A questi si aggiungono 35mila minori con diagnosi di malattia inguaribile, di cui 11mila richiedono un’assistenza specialistica; anche per l’area pediatrica la percentuale di chi usufruisce del diritto a ricevere cure palliative è molto bassa, solo il 5%.
C’è un filo speciale che unisce tutte queste persone affette da malattie inguaribili a coloro che se ne prendono cura ogni giorno. Persone malate, professionisti sanitari, familiari e volontari: per porre l'attenzione e sensibilizzare la cittadinanza sui loro diritti, in occasione della Giornata Nazionale delle Cure Palliative dell’11 novembre, Federazione Cure Palliative ha organizzato l'iniziativa "Non perdere il Filo".

L’obiettivo era quello di informare e sensibilizzare cittadini ed istituzioni sull’importanza del modello assistenziale delle cure palliative, che offre alle persone affette da patologie inguaribili e ai loro familiari, attraverso un approccio multidisciplinare e personalizzato, risposte appropriate ai bisogni clinici, psicologici, sociali ed esistenziali.
Il mezzo scelto per raggiungere lo scopo è stato quello del flashmob: iniziative organizzate in diverse piazze del Paese per coinvolgere la cittadinanza, sensibilizzare le istituzioni e attivare la stampa. Tutte unite dallo stesso filo, un filo che si fa rete, per sostenere le persone che ne hanno bisogno. Un filo che diventa trama, per tessere il mantello che avvolge e protegge.

San martino

L’11 novembre (San Martino), si celebra la Giornata Nazionale delle Cure Palliative. In questo giorno si ricorda il gesto semplice di un giovane soldato, Martino, che decise di tagliare a metà il suo mantello per offrirlo come ristoro ad un mendicante infreddolito incontrato per strada.

Il Santo è infatti il patrono delle Cure Palliative e il suo mantello, il pallium condiviso per offrire ristoro a un mendicante sofferente per il freddo e la fatica quando era ancora soldato, evoca l'idea di protezione e rappresenta oggi - più di 1600 anni dopo - il simbolo per eccellenza delle Cure Palliative.

Il termine “palliativo” deriva dal latino "pallium" (mantello) ed evoca l'idea di protezione. Un modo di agire che affonda le sue radici anche nel culto di San Martino, in particolare nell'episodio che narra del giovane Martino - ancora soldato – che divise il suo pallio con un mendicante sofferente per il freddo.

Come il mantello di San Martino diede ristoro e aiuto al mendicante sfinito dalla stanchezza e dal freddo, così oggi le Cure Palliative si prefiggono di alleviare la sofferenza fisica e psicologica di ogni persona affetta da una malattia avanzata e inguaribile, prestando attenzione all'aspetto della comunicazione e della spiritualità, affinché il malato possa affermare il proprio concetto di dignità, scegliere come e dove trascorre il tempo che resta, scegliere dove morire e chi avere accanto.

Perché un flashmob e perchè il filo?

  • Perché per fare il mantello, ci vuole il filo
  • Per ritrovare le origini del mantello, ritrovandoci nei valori del mantello
  • Per riprendere e rivitalizzare la trama sociale inibita dalla pandemia e dalla crisi economica
  • Perché c’è bisogno di muoversi
  • Per promuovere la consapevolezza dei cittadini a ricevere cure palliative
  • Per non perdere il filo, con operatori e volontari, insieme
  • Perché il filo fa la rete
  • Perché le cure palliative vanno fatte per filo e per segno
  • Per tenerci… per filo

L’obiettivo era quello di diffondere la conoscenza delle Cure Palliative e celebrarne la ricorrenza con la simbologia legata al mantello di Martino. Per raggiungere lo scopo la proposta era quella di organizzare piccoli gruppi di persone che, in luoghi di passaggio delle diverse città, proponessero qualche movimento con un filo coinvolgendo i passanti e compiendo azioni che ricordassero la rete, passarsi il filo dell’assistenza, tessere connessioni…