Quattro chiacchiere con il Consiglio Direttivo FCP: Alberto Borin
Prosegue il ciclo di interviste che ci accompagnerà nelle prossime settimane alla scoperta del Consiglio Direttivo FCP. Un approfondimento pensato per portare in luce le diverse esperienze, i diversi vissuti e sensibilità che compongono il Consiglio: uno sguardo sulla persona che vada oltre alla carica istituzionale.
Oggi parliamo con Alberto Borin, membro del Consilgio Direttivo FCP.
Alberto, quale è stato il percorso che ti ha portato ad avvicinarti alla realtà delle cure palliative?
Da sempre mi occupo per lavoro e per scelta di vita di sociale, assistenza e servizi di solidarietà. Quello che mi ha portato alla Cure Palliative è stata l’esperienza di malattia terminale prima di mio padre e poi di una carissima e giovane amica, Valentina Penello, a cui, insieme col marito, abbiamo dedicato l’Associazione che coordino a Padova.
Cosa ti dà la motivazione per restare nel mondo delle cure palliative?
Aver capito il ruolo fondamentale, anche di tipo culturale e non solo sanitario, delle Cure Palliative e il fatto che purtroppo in Italia siano ancora così poco conosciute e applicate.
Quale è stato l’obiettivo più difficile da raggiungere nel tuo ruolo? Quale la più grande soddisfazione?
L’obiettivo è ancora in corso ed è farsi riconoscere dalle autorità sanitarie locali per il servizio di assistenza domiciliare che svolgiamo come Associazione. La soddisfazione più grande è il “grazie” degli ammalati e familiari quando riusciamo a dare loro conforto e sollievo.
Le cure palliative sono un approccio globale alla cura di persone affette da malattie croniche inguaribili. Tra tutti gli aspetti di questo approccio, quale è il lato che ti coinvolge di più?
Quello di tipo emotivo e spirituale perché va nel profondo di ogni persona.
Come ti definiresti con un aggettivo?
Propositivo
Come ti definirebbero, secondo te, gli altri con un aggettivo?
Determinato
Completa la frase: per te FCP è...
Una grande realtà dove il valore delle Cure Palliative guida l’azione di tutti.
Il Consiglio Direttivo FCP è composto da membri residenti in diverse parti d’Italia: come vi coordinate tra di voi e che clima si respira al suo interno?
C’è una validissima organizzazione e frequente comunicazione. Il clima è molto positivo nel confronto e nella responsabilità.
Quest’anno cade il decennale della Legge 38: quali sono le prime 3 immagini che ti vengono in mente pensando a questa legge?
Grande battaglia di principio, traguardo raggiunto, strada ancora lunga da percorrere.
FCP è una realtà che associa ETS in tutta Italia: quale è il valore aggiunto sul il territorio?
Poter essere presente quasi ovunque e saper dare il miglior contributo possibile a livello locale per le Cure Palliative.
Off topic: nel tempo libero, qual è l’attività a cui ti dedichi con più entusiasmo?
Musica e tennis