C'è ancora un pezzo di vita da scrivere
diGdl FCP - SICP
Contributo finalizzato alla definizione di un piano pandemico per la gestione dell'emergenza da Covid -19

“C'è sempre qualcosa da offrire, anche alla fine della vita”, questo il titolo di un editoriale pubblicato su The Lancet in un commento nel quale gli Autori già nel 2017 denunciavano la carenza di una presenza organica delle cure palliative nei piani e nelle strategie di soccorso nei confronti delle crisi umanitarie 1.
Una crisi umanitaria, come ad esempio una pandemia, complica in modo sostanziale alcuni elementi che identificano e definiscono i bisogni di cure palliative della popolazione colpita a partire dalla individuazione dei pazienti vulnerabili e a rischio di morte. Si amplia, innanzitutto, lo spettro dei pazienti che necessitano di cure palliative, naturalmente in modo dipendente dal contesto socio-economico e di sviluppo di un sistema sanitario: quest’ultimo, oltre ai malati, adulti e bambini, già in carico classicamente alle cure palliative, deve fornire palliazione anche a persone che prima della pandemia erano altamente
dipendenti da trattamenti intensivi (e.g.: ventilazione, dialisi), a persone affette da patologie croniche la cui salute si deteriora a causa delle restrizioni e delle misure di isolamento (riduzione degli accessi ospedalieri o ambulatoriali per visite ed esami di controllo) ma soprattutto anche a persone precedentemente sane le quali a causa dell’infezione vengono sottoposte a trattamenti di supporto vitale ma necessitano di un adeguato controllo sintomatologico o, ancora, a pazienti non suscettibili di tali trattamenti o che non possono accedervi per scarsità di risorse o loro stesso rifiuto 2. Una pandemia delinea quindi nuovi
orizzonti per la medicina palliativa e le assegna un ruolo fondamentale nella gestione di una popolazione di pazienti molto diversificata; un ruolo già preconizzato oltre 15 anni fa in un articolo, pubblicato sul Journal of Palliative Medicine, relativo agli effetti della pandemia da influenza aviaria, nel quale veniva sottolineato quanto “le decisioni di triage sanitario riguardino coloro che riceveranno le misure di sostegno vitale ma, soprattutto, coloro che non le riceveranno; in questo senso le cure palliative assumono un ruolo centrale per l’assistenza di una quota potenzialmente ampia della popolazione colpita da una pandemia” 3. La risposta dinamica a un evento catastrofico come una pandemia dovrebbe, dunque, essere non solo orientata a “massimizzare il numero di vite salvate” ma anche a “minimizzare la sofferenza di coloro che potrebbero non sopravvivere” 4. 

Il presente documento si pone l’obiettivo di analizzare brevemente il ruolo svolto dalle cure palliative, fornendo alcuni spunti di riflessione derivati dalle esperienze italiana e internazionale acquisite nei mesi della fase 1 della pandemia (un’ampia letteratura è reperibile sul sito della Società Italiana di Cure Palliative 5) e, al contempo, delineare alcune linee di indirizzo finalizzate ad una integrazione delle cure palliative nel più ampio piano pandemico nazionale.

Anno di Pubblicazione
2020